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    Donna Luigia, intervista con Corrado Leoni

    Donna Luigia, intervista con Corrado Leoni - CopyBloggerDonna Luigia, profuga e partigiana. Io sono sempre in cerca di buoni libri e anche stavolta il mio fiuto mi ha ricompensato: oggi vi parlo di Donna Luigia con un ospite d’eccezione Corrado Leoni, ovvero l’autore.

    Dunque accadde che mi addentravo nei meandri di internet, alla ricerca di qualche ghiotto boccone da leggere, di una bella storia che mi facesse compagnia nelle serate delle festività invernali.

    M’appare dinnanzi Donna Luigia, profuga e partigiana, subito mi domando chi è costei e cosa abbia di cotanto straordinario.

    Leggo l’incipit:

    Nane stava camminando con passo sicuro, anche se non spedito, verso la sua casa in Dro, verso ciò che nella lingua tedesca si chiama Heim: luogo di nascita, famiglia, parenti, conoscenti, amici, osteria, fiume in cui si pesca, bosco in cui si cammina, chiesa, cimitero, manifestazioni popolari, canti, abiti, attrezzi di lavoro, casa, appartenenza a un popolo e a un luogo: tutto questo significava la casa –Heim per Nane, nato nell’impero austroungarico.
    Il sole era già tramontato e cominciava l’imbrunire. Un’aria gelida frizzantina rosicchiava le punte delle orecchie dell’uomo, che se ne tornava a casa con un sacco sulle spalle dopo una giornata a potare con il figlio Franzele.
    «Papà! Andate a casa. Avete dormito qui nel capanno e non avete mangiato minestra calda né vi siete potuto lavare a modo. A casa troverete calore; sembra che il tempo peggiori. Vedete quelle nuvole bianche a pecorelle che spuntano dallo Stivo? Promettono neve» aveva motivato il figlio con riverenza e dandogli del voi.”

    E ne rimango colpita.

    Donna Luigia, profuga, partigiana ed eroina

    Questa è la storia di Donna Luigia, angelo del focolare, sfollata da bambina a Braunau dove visse come profuga; sposata con Franzele uomo che ama e da cui è profondamente amata.

    Luigia si cura di tutto: del suocero Nane, del cognato infermo, dei suoi figli e dei profughi che scappano dalla guerra, dai campi di concentramento, arrivando anche a dar man forte ai partigiani per contrastare le camice nere.

    Ecco chi è Luigia: una donna forte, battagliera, pronta a tutto e che alla fine compirà un gesto esemplare a riprova del fatto che né gli oppressori, né la guerra e nè l’orrore possono davvero privare l’essere umano della propria dignità e del proprio orgoglio.

    Un libro assolutamente stupendo. Ho amato molto le scene familiari, la sapienza, la tenacia e la semplicità con cui Luigia affronta ogni ostacolo, il suo bellissimo rapporto con il marito e con la di lui famiglia. Ho ammirato la dettagliata ricostruzione dello scenario stoico ed il trasporto e la fluidità con cui lo scrittore ha narrato tutto.

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    Donna Luigia, intervista con Corrado Leoni

    Donna Luigia, intervista con Corrado Leoni - CopyBloggerNon solo ho pensato di rendervi partecipi, cari lettori, del mio piacere nel leggere Donna Luigia ma ho fatto di più: ho intervistato per voi l’autore.

    Salve Corrado Leoni, ci parli un poco di lei.

    Salve, sono nato a Dro nel 1942. Ho frequentato il liceo classico e poi mi sono laureato in economia politica presso la facoltà di economia e commercio di Trento. Ho lavorato in Germania presso la VDO-Siemens ed in Italia come Direttore ENAIP a Francoforte sul Meno per la formazione professione degli emigrati italiani. Quindi ho insegnato nelle Scuole Superiori della provincia di Genova per l’insegnamento di Economia aziendale. Sono anche autore dei romanzi “Nane” (2010) “Migrare” (2011) “Il prete e il diavolo” (2012/13) editi dalla Maremmi editore. “Il cavaliere senza cavallo” con Europa Edizioni (2014);

    Sono molto curiosa di sapere se Luigia è un personaggio che lei ha realmente conosciuto.

    Essendo nato in Trentino ho avuto l’occasione di sentire direttamente le testimonianze di donne trentine che hanno vissuto l’esperienza, Donna Luigia rappresenta un esempio di queste decine di migliaia di donne. Sono figlio di contadini (mia madre, era lei stessa profuga durante il primo conflitto mondiale) ed ho ancora nel pensiero e nel cuore il loro spirito di solidarietà familiare dove uomo e donna condividevano affetti e speranze al di là di compiti mansioni e fatiche…questo mondo ha creato nel novecento il benessere di cui oggi godiamo, ricambiato con l’oblio e spesso il disprezzo da parte delle classi impiegatizie ed operaie…lo scopo del mio scrivere è rivalutare il mondo contadino e le figure maschili e femminili che lo hanno caratterizzato con laboriosità e spirito di libertà.

    Ho apprezzato molto anche lo scenario storico, mi dica dove ha tratto spunto per descriverlo così dettagliatamente?

    Ho letto molto su questo fatto storico, dimenticato dalla storiografia italiana, in particolare il libro di Aldo Gorfer ” Le città baracche” e tanti altri libri seguendo il suggerimento di un professore: “Se un libro non ti piace, leggilo comunque, saprai cosa e come non scrivere, perché ” libri fiunt ex libris” secondo un detto di Cicerone…”

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    Vi consiglio di non perdervi assolutamente questo fantastico romanzo di Corrado Leoni.

    Potete acquistare Donna Luigia qui.

    Vi auguro buona lettura sulle note di questa bellissima canzone:

    (¯`·._.·[ Trio Lescano – Tulipan ]·._.·´¯)