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    Libri realistici: Hope di Amanda Berry e Gina DeJesus

    Libri realistici: Hope di Amanda Berry e Gina DeJesus - CopyBloggerFra i libri realistici, ossia le storie vere, segnalo Hope di Amanda Berry e Gina DeJesus.

    Quante volte sentiamo storie di ragazze scomparse nel nulla? Delle volte vengono ritrovate ma delle volte non fanno più ritorno. Che ne è di loro? Che fine hanno fatto? Chi continua a cercarle dopo che sono passati anni ed anni?

    Questa è la storia vera di tre ragazze inghiottite da nulla.

    Amanda, Gina e Michelle, cos’hanno in comune? Sono giovani ed Ariel Castro, l’orco.

    Un giorno come un altro Amanda, sedici anni, sta tornando dal lavoro. Le si affianca un auto, lei conosce l’autista che è il padre di una sua ex collega di lavoro. Lui le offre un passaggio, e lei sale. E’ la fine.

    Portata con una scusa in casa, Amanda diventa prigioniera per dieci lunghi anni. Abusata, picchiata e maltrattata. E scopre una terribilità verità: in casa c’è un’altra ragazza, prigioniera. Michelle è stata rapita a vent’anni qualche anno prima di Amanda.

    Gina è una ragazza tranquilla che va in seconda media, ha 14 anni. Tornando a casa s’imbatte nel padre della sua migliore amica, lui la fa salire in auto. Anche lei viene portata nella casa e subisce la sorte delle altre tre ragazze.

    Ariel Castro è un uomo violento, disturbato, che crede di aver creato una famiglia felice.

    Libri realistici: Hope di Amanda Berry e Gina DeJesus - CopyBloggerQual è la parte ancora più orribile di questa storia? Nessuno si è mai accorto della presenza in casa delle ragazze, nessuno ha sospettato e loro erano vicinissime alle loro abitazioni.

    Libri realistici: le sopravvissute

    Di libri realistici ne ho letto diversi, ma questo è il più sconcertante. Tutta la dinamica mi lascia senza parole: le ragazze conoscevano Castro per via dei suoi figli, hanno accettato di salire in macchina con lui e poi sono sparite. In realtà sono sempre state vicino alle famiglie, alla polizia ed alle ricerche.

    In televisione se ne sono sentite di tutti i colori: Amanda era morta, carcerati che si autoaccusavano di averla uccisa, addirittura quando Amanda compare per strada non viene creduta sull’identità perché tutti sanno che Amanda è morta.

    Ovviamente ci sono le famiglie: gli appelli, lo strazio, le ricerche e Castro in tutto ciò è sempre vicino a loro.

    Il libro è un documento ben curato, vi si raccontano i diari di due delle tre ragazze inframmezzati da documenti sulla polizia, sulle ricerche e sugli appelli dei familiari.

    Decisamente da leggere.