I frutti del vento di Tracy Chevalier, un nuovo romanzo dall’autrice de La ragazza con l’orecchino di perla. Come dimenticare quel libro? Bellissimo. Da allora Tracy ha scritto altri romanzi purtroppo però non eguagliabili.
I frutti del vento è un libro abbastanza scorrevole ma molto malinconico.
I frutti del vento di Tracy Chevalier
XIX secolo, Ohio. James e Sadie Goodenough dopo essersi sposati si trasferiscono nella palude nera per costruire una fattoria. Fango, alberi e duro lavoro. James ha un obiettivo piantare un frutteto di mele golden, un’impresa tutt’altro che semplice. Sadie odia quelle mele, le fatiche e le avversità l’hanno resa dura, sprezzante e alcolizzata. La malaria si porta via i figli un po’ per volta ma James tiene duro e con i figli che gli son rimasti manda avanti la fattori. Ma i conflitti fra lui e Sadie s’inaspriscono…
Robert e Martha, i due figli maggiormente segnati dagli eventi della palude nera, decideranno di lasciarsi il passato alle spalle e cercare fortuna ad ovest.
I frutti del vento: storia di un odio
Devo dire che la prima parte risulta un po’ pesante soprattutto per via dei conflitti e per via del carattere di Sadie, prepotente anche con i figli, soprattutto la piccola Martha. A tratti un po’ lento a tratti scorrevole, tutto sommato si legge bene. Decisamente molto malinconico. Ricorda un po’ la leggenda di Johnny seme di mela inizialmente.
Narrato con uno stile impeccabile, manca di empatia e di commozione. I personaggi sono ben tratteggiati ma Sadie è decisamente quella che spicca di più per le cattive qualità. Anche lo scenario è ben dipinto: le difficoltà, la palude con le sue avversità, i lavori della fattoria, la solitudine e la malaria.
Non è uno dei migliori di Tracy Chevalier ma se siete dei fan potete tranquillamente dedicarci una serata.
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