Categoria: Cosa Leggere

  • I libri da non perdere: L’ombra del collezionista di J. Deaver

    I libri da non perdere: L’ombra del collezionista di J. Deaver

    I libri da non perdere: L'ombra del collezionista di J. Deaver - CopyBloggerFra i libri da non perdere segnalo L’ombra del collezionista: Amelia Sasch e Lyncoln Rhyme stanno giocando di nuovo una partita contro il tempo. Chi sta emulando il collezionista d’ossa?

    Era il 1997 quando lo scrittore Jeffery Deaver presentò al pubblico Lyncon Rhyme ed il suo primo caso “Il collezionista di ossa” (da cui poi fu anche tratto un film).
    Da allora hanno continuato a susseguirsi i casi affrontati da Sasch e Rhyme che nel frattempo sono anche diventati una coppia. L’ombra del collezionista è il terzultimo fra i libri della saga, difatti Il bacio d’acciaio ed Il re dei morti dovrebbero concludere la saga. Speriamo davvero di no!

    I libri da non perdere: L’ombra del collezionista – la trama

    Un tatuatore si aggira nei tunnel di New York mietendo vittime, ha un insetto con volto umano tatuato su un braccio e si muove invisibile fra la gente.
    Tende una trappola alle sue vittime e le tatua con del veleno, incidendo su di loro un messaggio.
    Lincoln Rhyme e Amelia Sachs sono interdetti da questo modus operandi: tatuaggi, messaggi criptici, veleno. Pelle. E un libro che parla di casi criminali affrontati dai due, uno in particolare sembra esser d’interesse del killer “Il collezionista di ossa”. Perchè?
    Iniziata la caccia all’uomo Rhyme intuisce da subito che le prossime vittime possono esser loro stessi e a trappola non tarda ad arrivare. Cosa vuole davvero il killer? E chi è che lo manovra?

    I libri da non perdere: L'ombra del collezionista di J. Deaver - CopyBloggerI libri da non perdere: L’ombra del collezionista

    In questo libro Deaver ci porta nel mondo dei tatuaggi e dei crimini che non hanno la finalità di colpire solo piccoli gruppi di persone.
    Un’occhiata lunga sul terrorismo, non quello di matrice islamica ma quello di cui pochissimi parlano ma che esiste e fa continuamente danni.
    Deaver ci racconta una storia pazzesca come fosse una favola della buona notte, lasciandoci in sospeso fino alla fine. Quando mancano poche pagine al termine, tutte le nostre certezze vengono ribaltate.
    Ancora una volta un Rhyme in forma prevede le mosse del suo nemico. Uno sì, ma l’altro?

     

  • Acqua, #maipiùsposebambine

    Acqua, #maipiùsposebambine

    Acqua, #maipiùsposebambine - CopyBloggerAcqua: la storia di una bambina destinata a cambiare le regole del suo mondo, la prima inconsapevole rivoluzionaria.

    Non so se lo sapete ma in questi giorni Amnesty Internetional ha organizzato, in un piazza a Roma, un finto matrimonio fra un uomo ultra quarantenne ed una bambina di dieci anni, per dire #maipiùsposebambine. In località medio orientali ed orientali è una consuetudine ed una pratica diffusa, vendere le proprie figlie ancora bambine come spose in cambio di una buona dote, che significa soldi a casa e una bocca in meno da sfamare.

    Dobbiamo chiederci: non si tratta di pedofilia questa? Che nè di queste bambine che molto spesso muoiono di parto, che vengono picchiate, violentate e private di un futuro?

    Io voglio invitarvi a leggere il romanzo Acqua, il romanzo di Bapsi Sidhwa.

    Acqua: la trama

    Chuya è una bambina indiana di sei anni, che viene data in sposa ad un vedovo di quarantotto. Il padre della bambina ha deciso che è giusto così e la famiglia non può che acconsentire, l’attonita Chuya è costretta ad obbedire e a sposarsi. Dopo che si è svolta la cerimonia, che in fin dei conti alla bambina pare un gioco, Chuya diventa una donna.

    Quello che pare un orribile destino è solo l’inizio: il marito di Chuya muore e per le leggi indiane, la bambina ora è una vedova.

    Nell’India dei primi del novecento una delle condizioni più abbiette era proprio quella dell’esser vedova, la donna è responsabile della morte del marito ed essendo metà di lui anche lei muore per metà. Il destino della vedova è quello di vivere confinata in un ashram (casa delle vedove) per pregare e vivere di elemosina. Non canterà, non correrà, non si farà crescere i capelli, non mangerà dolci, non parlerà con nessuno e vestirà esclusivamente di bianco (il colore del lutto).

    Chuya viene dunque condotta in un ashram popolato di vedove per lo più anziane, verso la sua nuova vita da reclusa. Fra le figure che incontra troviamo: la grassa e perfida Madumati a capo dell’ashram che obbliga le vedove ad elemosinare per poi prenderne il ricavato, Shakuntala che cercherà in tutti i modi di proteggere la bambina, l’eunuco Gulabi e la bella Kalyani una giovane vedova dai capelli lunghi, che custodisce un terribile segreto e che diverrà presto amica della nuova piccola vedova.

    Acqua, #maipiùsposebambine - CopyBloggerChuya non ci sta, non vuole sottomettersi a regole che non capisce, vuole solo tornare a casa da sua madre. Saranno Naraiam e Gandhi a segnare una svolta nel suo destino, in quello di Kalyani e degli ashram.

    Acqua: il commento

    Acqua è un libro semplicemente bellissimo e terribile al tempo stesso, perché con la sua fluidità e la sua capacità di evocare un lontano mondo indiano, racconta tristi storie di donne senza colpa che venivano rinchiuse poiché vedove, quindi non più assoggettate ad uomo e pertanto sessualmente attive e pericolose. Fortunatamente intervengono nella storia personaggi positivi che cercano di remare contro, a voi scoprire se ci riescono e come finisce la storia di Chuya.

    Acqua: il film

    Dal romanzo Acqua è stato tratto il film Water di Deepa Mehta, nominato agli Oscar nel 2007, bello ed intenso quanto il libro. Vi consiglio di guardarlo.

    Vi lascio sulle note di una delle soundtrack del film Chanchan”.

    Buona lettura e buona visione.

  • Caffè amaro di Simonetta Agnello Hornby

    Caffè amaro di Simonetta Agnello Hornby

    Caffè amaro di Simonetta Agnello Hornby - CopyBloggerCome al solito Simonetta Agnello Hornby ci delizia con un nuovo romanzo: Caffè amaro.

    Quando pensi che Simonetta si sia stancata di scrivere, passeggi in libreria e ti trovi davanti questo splendore. Sono rimasta senza parole. Un’altra piacevole storia della mia scrittrice preferita. Lasciate che ve lo dica: questo è il libro che vi terrà compagnia quest’estate, ovunque decidiate di andare in vacanza.

    Caffè amaro di Simonetta Agnello Hornby: perché leggerlo

    E’ un libro sensuale Caffè amaro fatto di passione, turbamenti, gelosie e…vizi.

    Questo caffè amaro è un po’ un simbolo, la ritorsione di una parente gelosa contro la nipote rea di aver sposato senza merito un uomo ricco che sarebbe potuto essere suo genero. Ed in questo stesso caffè si manifesta la docilità della protagonista, il suo cercare di essere mansueta ed accondiscende. Fino ad un certo punto perché il matrimonio, le vicissitudini della sua nuova famiglia ma soprattutto i vizi del marito la fortificheranno e allora sarà il tempo delle decisioni amare.

    Per andare come andò il matrimonio dei protagonisti iniziò decisamente bene: lei bellissima, delicata e dolce e lui volitivo, passionale, colto e dedito alla ricerca della bellezza. E difatti ne nasce un amore passionale, viaggi e cultura si distendono davanti alla ragazza che causò scandalo nella nuova famiglia, perché senza dote e con pretese poco borghesi come quella di allattare i suoi figli.

    Poi tutto si disfa, tutto si lacera: le gelosie e le minacce dei parenti incombono, la fine di un amore, i patrimoni dilapidati. E la passione? Maria credeva di averla perduta ma la ritroverà quando meno se lo aspetta.

    Sullo sfondo l’emergere del fascismo e la Sicilia travolta e stravolta dai conflitti.

    Caffè amaro di Simonetta Agnello Hornby: la trama

    Caffè amaro di Simonetta Agnello Hornby - CopyBloggerSicilia, inizio ‘900. Maria bellissima e giovane, quindici anni, viene notata da Pietro, più grande di lei, più ricco di lei che la desidera e la chiede in moglie senza dote.

    Pietro è un uomo capriccioso, volitivo, colto, collezionista e con molti vizi.

    Maria non lo conosce, non lo ama ma capisce che questo matrimonio sarà un vero buon affare per la sua famiglia che non sarà costretta a sborsare soldi per lei né a mantenerla.

    Maria e Pietro si conoscono e lei accetta ma alle sue condizioni. Questo è il bello di Maria: è moderna ed antica al tempo stesso, lei rispetta i ruoli, tace davanti ad ingiustizie ed incomprensioni, aiuta chi può, tollera e volge lo sguardo finché comprende che la sua libertà inizia dove finisce quella degli altri.

    Ad un certo punto si renderà conto di avere anche lei il diritto ad amare chi vuole.

    Che ne sarà di ciò che ha costruito con il tempo, la pazienza ed i sacrifici?

  • Donna Luigia, intervista con Corrado Leoni

    Donna Luigia, intervista con Corrado Leoni

    Donna Luigia, intervista con Corrado Leoni - CopyBloggerDonna Luigia, profuga e partigiana. Io sono sempre in cerca di buoni libri e anche stavolta il mio fiuto mi ha ricompensato: oggi vi parlo di Donna Luigia con un ospite d’eccezione Corrado Leoni, ovvero l’autore.

    Dunque accadde che mi addentravo nei meandri di internet, alla ricerca di qualche ghiotto boccone da leggere, di una bella storia che mi facesse compagnia nelle serate delle festività invernali.

    M’appare dinnanzi Donna Luigia, profuga e partigiana, subito mi domando chi è costei e cosa abbia di cotanto straordinario.

    Leggo l’incipit:

    Nane stava camminando con passo sicuro, anche se non spedito, verso la sua casa in Dro, verso ciò che nella lingua tedesca si chiama Heim: luogo di nascita, famiglia, parenti, conoscenti, amici, osteria, fiume in cui si pesca, bosco in cui si cammina, chiesa, cimitero, manifestazioni popolari, canti, abiti, attrezzi di lavoro, casa, appartenenza a un popolo e a un luogo: tutto questo significava la casa –Heim per Nane, nato nell’impero austroungarico.
    Il sole era già tramontato e cominciava l’imbrunire. Un’aria gelida frizzantina rosicchiava le punte delle orecchie dell’uomo, che se ne tornava a casa con un sacco sulle spalle dopo una giornata a potare con il figlio Franzele.
    «Papà! Andate a casa. Avete dormito qui nel capanno e non avete mangiato minestra calda né vi siete potuto lavare a modo. A casa troverete calore; sembra che il tempo peggiori. Vedete quelle nuvole bianche a pecorelle che spuntano dallo Stivo? Promettono neve» aveva motivato il figlio con riverenza e dandogli del voi.”

    E ne rimango colpita.

    Donna Luigia, profuga, partigiana ed eroina

    Questa è la storia di Donna Luigia, angelo del focolare, sfollata da bambina a Braunau dove visse come profuga; sposata con Franzele uomo che ama e da cui è profondamente amata.

    Luigia si cura di tutto: del suocero Nane, del cognato infermo, dei suoi figli e dei profughi che scappano dalla guerra, dai campi di concentramento, arrivando anche a dar man forte ai partigiani per contrastare le camice nere.

    Ecco chi è Luigia: una donna forte, battagliera, pronta a tutto e che alla fine compirà un gesto esemplare a riprova del fatto che né gli oppressori, né la guerra e nè l’orrore possono davvero privare l’essere umano della propria dignità e del proprio orgoglio.

    Un libro assolutamente stupendo. Ho amato molto le scene familiari, la sapienza, la tenacia e la semplicità con cui Luigia affronta ogni ostacolo, il suo bellissimo rapporto con il marito e con la di lui famiglia. Ho ammirato la dettagliata ricostruzione dello scenario stoico ed il trasporto e la fluidità con cui lo scrittore ha narrato tutto.

    ***

    Donna Luigia, intervista con Corrado Leoni

    Donna Luigia, intervista con Corrado Leoni - CopyBloggerNon solo ho pensato di rendervi partecipi, cari lettori, del mio piacere nel leggere Donna Luigia ma ho fatto di più: ho intervistato per voi l’autore.

    Salve Corrado Leoni, ci parli un poco di lei.

    Salve, sono nato a Dro nel 1942. Ho frequentato il liceo classico e poi mi sono laureato in economia politica presso la facoltà di economia e commercio di Trento. Ho lavorato in Germania presso la VDO-Siemens ed in Italia come Direttore ENAIP a Francoforte sul Meno per la formazione professione degli emigrati italiani. Quindi ho insegnato nelle Scuole Superiori della provincia di Genova per l’insegnamento di Economia aziendale. Sono anche autore dei romanzi “Nane” (2010) “Migrare” (2011) “Il prete e il diavolo” (2012/13) editi dalla Maremmi editore. “Il cavaliere senza cavallo” con Europa Edizioni (2014);

    Sono molto curiosa di sapere se Luigia è un personaggio che lei ha realmente conosciuto.

    Essendo nato in Trentino ho avuto l’occasione di sentire direttamente le testimonianze di donne trentine che hanno vissuto l’esperienza, Donna Luigia rappresenta un esempio di queste decine di migliaia di donne. Sono figlio di contadini (mia madre, era lei stessa profuga durante il primo conflitto mondiale) ed ho ancora nel pensiero e nel cuore il loro spirito di solidarietà familiare dove uomo e donna condividevano affetti e speranze al di là di compiti mansioni e fatiche…questo mondo ha creato nel novecento il benessere di cui oggi godiamo, ricambiato con l’oblio e spesso il disprezzo da parte delle classi impiegatizie ed operaie…lo scopo del mio scrivere è rivalutare il mondo contadino e le figure maschili e femminili che lo hanno caratterizzato con laboriosità e spirito di libertà.

    Ho apprezzato molto anche lo scenario storico, mi dica dove ha tratto spunto per descriverlo così dettagliatamente?

    Ho letto molto su questo fatto storico, dimenticato dalla storiografia italiana, in particolare il libro di Aldo Gorfer ” Le città baracche” e tanti altri libri seguendo il suggerimento di un professore: “Se un libro non ti piace, leggilo comunque, saprai cosa e come non scrivere, perché ” libri fiunt ex libris” secondo un detto di Cicerone…”

    ***

    Vi consiglio di non perdervi assolutamente questo fantastico romanzo di Corrado Leoni.

    Potete acquistare Donna Luigia qui.

    Vi auguro buona lettura sulle note di questa bellissima canzone:

    (¯`·._.·[ Trio Lescano – Tulipan ]·._.·´¯)

  • I frutti del vento di Tracy Chevalier

    I frutti del vento di Tracy Chevalier

    I frutti del vento di Tracy Chevalier - CopyBloggerI frutti del vento di Tracy Chevalier, un nuovo romanzo dall’autrice de La ragazza con l’orecchino di perla. Come dimenticare quel libro? Bellissimo. Da allora Tracy ha scritto altri romanzi purtroppo però non eguagliabili.

    I frutti del vento è un libro abbastanza scorrevole ma molto malinconico.

    I frutti del vento di Tracy Chevalier

    XIX secolo, Ohio. James e Sadie Goodenough dopo essersi sposati si trasferiscono nella palude nera per costruire una fattoria. Fango, alberi e duro lavoro. James ha un obiettivo piantare un frutteto di mele golden, un’impresa tutt’altro che semplice. Sadie odia quelle mele, le fatiche e le avversità l’hanno resa dura, sprezzante e alcolizzata. La malaria si porta via i figli un po’ per volta ma James tiene duro e con i figli che gli son rimasti manda avanti la fattori. Ma i conflitti fra lui e Sadie s’inaspriscono…

    Robert e Martha, i due figli maggiormente segnati dagli eventi della palude nera, decideranno di lasciarsi il passato alle spalle e cercare fortuna ad ovest.

    I frutti del vento: storia di un odio

    I frutti del vento di Tracy Chevalier - CopyBloggerDevo dire che la prima parte risulta un po’ pesante soprattutto per via dei conflitti e per via del carattere di Sadie, prepotente anche con i figli, soprattutto la piccola Martha. A tratti un po’ lento a tratti scorrevole, tutto sommato si legge bene. Decisamente molto malinconico. Ricorda un po’ la leggenda di Johnny seme di mela inizialmente.

    Narrato con uno stile impeccabile, manca di empatia e di commozione. I personaggi sono ben tratteggiati ma Sadie è decisamente quella che spicca di più per le cattive qualità. Anche lo scenario è ben dipinto: le difficoltà, la palude con le sue avversità, i lavori della fattoria, la solitudine e la malaria.

    Non è uno dei migliori di Tracy Chevalier ma se siete dei fan potete tranquillamente dedicarci una serata.

  • Doni di Natale: La lettrice golosa di Cara Nicoletti

    Doni di Natale: La lettrice golosa di Cara Nicoletti

    Doni di Natale: La lettrice golosa di Cara Nicoletti - CopyBloggerA che punto siete con i doni di Natale? Siete a buon punto o in alto mare? Forse ho un suggerimento per voi… La lettrice golosa di Cara Nicoletti.
    Conoscete qualcuno che ama il cibo, la cucina e la lettura? Bene, questo è il libro ideale da regalare.
    L’ho trovato per caso nella sessione biografie, non sono molto amante del genere però ovviamente il titolo mi ha colpito e non potevo non dargli un’occhiata. Il mio parere? Libro molto simpatico e d’ispirazione.

    Doni di Natale: La lettrice golosa di Cara Nicoletti

    Cara Nicoletti, l’autrice, cresce nella macelleria di famiglia, fra libri e cibo. Libri e ricette scandiscono la sua vita: studi, delusioni, lavori, traslochi e via dicendo.
    Fin da bambina le viene insegnato ad apprezzare il cibo ma soprattutto a leggere e a circondarsi di bei libri e così sfilano davanti a noi Il buio oltre la siepe, Truman Capote, Il giardino segreto, La leggenda di Sleepy Hollow, Jane Austen e tantissimi altri autori.
    Dove sta il bello? In ogni libro si parla (o si parla poco e quindi s’immagina) di cibo, di piatti e queste ricette colpiscono la fantasia di Cara Nicoletti che nel corso dei suoi anni le ricrea.
    Attraversando amori, amicizie e vari lavoro sempre a contatto con il cibo, Cara fa un bilancio della sua vita, una sorta di mappattura a base di cibo e libri.

    Doni di Natale: La lettrice golosa di Cara Nicoletti

    Doni di Natale: La lettrice golosa di Cara Nicoletti - CopyBloggerDecisamente un bel libro, interessante e ricco di spunti. Avete mai pensato che vi sarebbe piaciuto assaggiare un piatto citato in un determinato libro? O avete mai provato a cucinare una ricetta trovata in un bel romanzo? Quali sono i libri che vi hanno accompagnato dall’infanzia ad oggi?
    Personalmente mi son ritrovata in alcuni passaggi, in alcune sensazioni che solo un buon libro ed un buon piatto ti regalano.

    Perchè regalare questo libro?
    – ci sono ricette
    – ci sono spunti di lettura

    Che ve ne pare di questo libro? Lo inserite nella lista dei doni di Natale?

  • La figlia segreta di Shilpi Somaya Gowda

    La figlia segreta di Shilpi Somaya Gowda

    La figlia segreta di Shilpi Somaya Gowda - CopyBloggerLa figlia segreta: due culture diverse, due storie diverse, due madri ed una figlia.

    Amo i libri che parlano di altre culture è il mio modo di viaggiare stando ferma, uno dei pregi della lettura.

    Non conoscevo questa autrice né la storia di per sé, ma dopo averlo letto credo che dovrebbero davvero farci un film.

    La figlia segreta: trama

    India: Kavita, una donna di un piccolo villaggio, è alla sua prima gravidanza. Ma è una femmina. Il marito le sottrae la bambina e sparisce con lei. Kavita sa qual è il destino della sua prima figlia. Così quando aspetta la seconda decide per tempo cosa farne per evitarle la sorte della sorella. Usha è una bambina bellissima e Kavita, accompagnata dalla sorella, si reca in città per lasciare sua figlia al sicuro. Il destino però ha previsto un terzo figlio…

    San Francisco: Somer è una donna realizzata, un pediatra stimato che ha sposato un brillante medico indiano. Sarebbe tutto perfetto se non fosse per la sterilità di Somer. Lei ed il marito decidono di andare in un orfanotrofio a Mumbai per adottare una bambina. A Somer pesa molto la differenza fra l’India e l’America: niente privacy, clima irrespirabile, diversa condizione della donna e cibo ultra piccante. Dopo pratiche interminabili riescono a portar via la loro bambina. Sebbene cresca con loro, Somer realizza che anche con lei esiste un profondo divario, non solo culturale…

    La figlia segreta di Shilpi Somaya Gowda

    La figlia segreta di Shilpi Somaya Gowda - CopyBloggerDue storie opposte, due storie di donne che poi divengono tre. Due mondi completamente diversi e tre famiglie: la famiglia di Kavita, con lei, il marito e le loro figlie fantasma ed il loro terzo figlio; Somer e suo marito che si rivela molto americano di quanto non sia e la famiglia di lui, indiana, numerosa, chiassosa, sempre intenta a cucinare, fare compere o dare ordini alla servitù. E poi c’è un altro mondo, quello di una bambina raccolta in un orfanotrofio.

    Figura interessante quella del marito di Kavita, molto attaccato all’idea di avere un figlio maschio (l’unico degno di avere una vita) che vedrà rivoltarsi contro di lui le sue certezze.

    Tutto ruota intorno alle differenze culturali, alle radici che non possono essere ignorate e che comunque ci condizionano.

    Libro molto consigliato. Potete acquistarlo qui 

    L’avete letto? Cosa ne pensate?

  • Anna di Niccolò Ammaniti

    Anna di Niccolò Ammaniti

    Anna di Niccolò Ammaniti - CopyBloggerOggi vi parlo di Anna di Niccolò Ammaniti.

    « La vita non ci appartiene, ci attraversa »

    (Niccolò Ammaniti, Anna)

    Come i più, io mi sono avvicinata ad Ammaniti leggendo lo splendido libro Io non ho paura (dopo aver visto il film). Da allora ho leggiucchiato, di tanto in tanto qualcosa di suo. Qualche suo libro l’ho trovato insipido, qualcuno mi è piaciuto decisamente di più, Anna fa parte di questi ultimi. Quindi quando vedo un nuovo libro di Ammaniti, se la trama mi colpisce, lo leggo.

    Tutto mi aspettavo fuorchè Ammaniti s’inventasse pure lui un futuro distopico e invece ha deciso di buttarsi anche lui sul genere, con buoni risultati direi io.

    Anna di Niccolò Ammaniti: la trama

    Sicilia, 2020. Un’epidemia detta “La Rossa” ha decimato tutti gli adulti e tutti gli adolescenti, sono rimasti solo i bambini poiché non sono stati contagiati. Anna, tredici anni, vive nella sua casa con il fratellino Astor che protegge da tutto.

    Anna tutti i giorni si sveglia, aiuta il fratellino e poi va in cerca di cibo, medicinali e tutto ciò che occorre loro per vivere. Fuori vi sono numerosi pericoli, principalmente coloro che non sono stati attaccati dalla Rossa. Anna ha un quaderno, in cui sua madre le ha scritto tutto ciò che c’è da sapere su tutto, le regole da seguire, le cose da fare e non fare, cosa fare in caso di qualsiasi problema.

    Ma la vita è sempre più dura: niente elettricità, cibo molto scarso, medicinali ancora più scarsi e naturalmente per Anna, il tempo che passa e che la porta sempre più vicina alla Rossa. Anna ha un sogno, ma per realizzarlo occorre molta forza di volontà, molta fortuna e l’occasione giusta.

    Prima incontra Pietro e le sue fantomatiche scarpe magiche e poi Astor scompare…

    Anna di Niccolò Ammaniti: la recensione

    C’è una bella riflessione da fare su Anna di Niccolò Ammaniti.

    Anna di Niccolò Ammaniti - CopyBloggerIn primis voglio dire che è davvero molto scorrevole, fluido e di veloce lettura. Nel libro si narrano i fatti di Anna e poi due piccole parti dedicate al cane che incontrò per caso ed a Pietro.

    Inizialmente ho sospettato che si trattasse dell’ennesima storia di zombie, fortuna che mi son sbagliata, perché dei non morti ne ho piene le tasche, non mi piacciono e sono ovunque.

    Sapete leggendo, quale libro mi ha ricordato? Il Signore delle mosche, ebbene chi l’ha letto ci pensi: bambini sopravvissuti, soli, che devono mantenersi in vita, che costruiscono una propria società con scontri, regole, gerarchie e punizioni. Avrete notato senz’altro delle affinità.

    E poi l’elemento magico (che fa molto Mago di Oz), del quale non dirò altro.

    Anna è forte, coraggiosa ma è anche una bambina che ricorda la vita com’era prima e che ora è costretta a prendersi cura del fratellino, che diventa sempre più curioso, che cresce con tanti dubbi e domande. A volte è straziante leggere di questa lotta fra Anna e la vita, ma non è possibile non ammirare la sua tenacia e la sua temerarietà, con cui affronta tutte ma davvero tutte le situazioni. Il destino non è gentile con lei ma Anna va avanti.

    Decisamente consigliato, Anna di Niccolò Ammaniti, anche a chi non ama i futuri catastrofici (speriamo non ci capiti sul serio).

    ***

    [……… Fine On The Outside – Priscilla Ahn ……….]

  • Cinque quarti d’arancia di Harris Joanne

    Cinque quarti d’arancia di Harris Joanne

    Cinque quarti d'arancia di Harris Joanne - CopyBloggerCinque quarti d’arancia di Joanne Harris. Chi di voi non conosce Chocolat e i suoi seguiti? Ebbene questo è meno famoso ma è per certi versi più bello e meriterebbe davvero un film.

    Volete scoprire di cosa parla?

    Cinque quarti d’arancia: la trama

    Framboise Dartigen torna a casa, in un piccolo paesino vicino alla Loira chiamato Les Lauves. E’ una discreta e riservata signora con due figlie e nipoti, che apre una tavola calda e che rileva una fattoria abbandonata in cui nessuno vuole più mettere piede. Apparteneva infatti ad una famiglia: tre bambini ed una donna il cui marito era stato chiamato in guerra.

    Qualcosa di spaventoso era accaduto in quella fattoria, la donna era impazzita ed aveva ucciso un tedesco che si credeva essere suo amante. Questa era la madre di Framboise.

    Ma nessuno in paese la riconosce e lei ne è felice finchè qualcosa, qualcuno non minaccia la sua tranquillità: i suoi nipoti, i figli del fratello Cassis, che capiscono che la storia non era finita. C’era qualcosa di più, segreti nascosti in un codice nel ricettario che la madre lascia a Framboise. E poi c’è la sorella Reinette che d’improvviso perde il lume della ragione e viene ricoverata in un ospedale psichiatrico, perché?Cos’ha sconvolto a tal punto la sua vita?

    Framboise si decide finalmente a parlare del suo passato ed a uscire allo scoperto. Come fiammiferi uno per uno vengono accesi i ricordi e lo scenario improvvisamente cambia: sono i primi anni della guerra mondiale e Framboise è solo una bambina scontrosa e ribelle che si diverte a sfidare se stessa ed i fratelli, Cassis e Reinette, lungo le rive della Loira e con la loro madre mandano avanti la fattoria aspettando che il padre ritorni dalla guerra.

    I ricordi di Framboise hanno il profumo dei piatti che sua madre, dal carattere molto chiuso e scontroso, preparava in cucina, hanno il colore dei campi, dei frutti maturi, hanno la consistenza Cinque quarti d'arancia di Harris Joanne - CopyBloggerdell’acqua gelata del fiume ma anche il profumo delle arance…il frutto proibito…

    Cassis e Reinette crescono, frequentano la scuola, si allontanano da lei e custodiscono gelosamente il loro piccolo segreto, finchè Framboise per caso li scopre e decide che vuole essere coinvolta. Un gioco innocente per loro, piccoli favori per un gruppetto di soldati tedeschi, fra i quali l’affascinante Tomas…

    La piccola Framboise cresce, sempre più astuta e decisa nel realizzare tutte le sue idee compresa quella di catturare il Vecchio Luccio, nel fiume, che pare abbia il potere di esprimere un desiderio e Framboise ne ha uno in mente…ma come recita il proverbio cinese “Attento a ciò che desideri perché potresti ottenerlo”…

    Cinque quarti d’arancia di Harris Joanne

    È un libro veramente magico, una favola a tratti crudele e terribile, a tratti ingenua con i ricordi di questa Framboise più vecchia e più saggia ma anche più consapevole dei gesti che allora sembravano solo un gioco, un modo per scacciare la noia. Lo consiglio assolutamente, la narrazione è veramente sublime, scorrevole, dolce, come accarezzare con nostalgia una stoffa morbida e calda e percepire un’ombra del profumo dei ricordi.

     

  • Sleeping Beauties, il nuovo libro di Stephen King

    Sleeping Beauties, il nuovo libro di Stephen King

    Sleeping Beauties, il nuovo libro di Stephen King - CopyBloggerSleeping Beauties è il nuovo, attesissimo, libro che nasce dalla collaborazione fra King padre e King figlio, Owen ovvero il terzogenito.

    Giusto oggi mi stavo domando come mai il Re non avesse sfornato un nuovo libro, et voilà! Molto creepy e molto inquietante, come IT del resto no?

    Proprio IT sta tornando in auge con un novo look favorito dal film nuovo di zecca, remake ovviamente di cui non si sentiva una particolare esigenza. Ovviamente parlo del fatto che Tim Curry è e resta l’unico IT.

    Anche La Torre Nera arriva al cinema, insomma è un bell’anno per i King.

    Sleeping Beauties: le belle addormentate

    Siamo negli Appalachi in un futuro indefinito. In un paese povero accade una strana epidemia: le donne cadono in un sonno profondo e vengono avvolte da un bozzolo. Se si prova ad aprire il bozzolo le donne diventano violente.

    Cosa succede a queste belle addormentate? Dove vanno nel sonno? Che fine fanno?

    Gli uomini privati delle donne e lasciati a se stessi sono allo sbando.

    Sleeping Beauties, il nuovo libro di Stephen King - CopyBloggerE poi c’è Eve, l’unica a non essersi addormentata, perché? Chi è veramente? E’ lei la chiave della strana malattia?

    Sarà nelle nostre librerie il 21 novembre 2017 per Sperling & Kupfer, dopo l’uscita americana il 26 settembre 2017.

    Sulla soglia dei 70 anni, King ci offre un romanzo particolare, un horror futuristico in cui ci s’immagina un mondo senza donne ed una situazione in cui le donne hanno paura di addormentarsi e di contrarre una misteriosa malattia.

    Il libro non è ancora uscito nel mondo che già la Deadline ha dato notizia che qualche emittente tv si è accaparrata i diritti per una serie tv.

    Cosa ne pensate?

    Io preferisco King che scrive da solo e non ho idea di come scriva Owen ma potrebbe essere un buon lavoro.