Autore: copyPay

  • Bon ton da spiaggia: cose da non fare per evitare figuracce

    Bon ton da spiaggia: cose da non fare per evitare figuracce

    Ormai la prova costume è superata da un pezzo (almeno per alcuni di noi), quello che invece non passa mai di moda è il bon ton da spiaggia. Alias le regole dell’educazione per non rimediare figuracce al mare.

    Bon ton da spiaggia: cose da non fare per evitare figuracce - CopyBloggerBon ton da spiaggia: regole della buona educazione

    1. Sabbia: non sbattere gli asciugamani pieni di sabbia vicino alle persone, specie se queste si stanno spalmando la crema solare. Non camminare coi piedi pieni di sabbia sugli asciugamani altrui, non far volare sabbia né permettere che i bambini lo facciano.
    2. Rifiuti: non lasciare nessun tipo di rifiuto in spiaggia, è una questione di rispetto per gli altri e per la natura. Niente cartacce, cicche, buste, bicchieri e bottiglie. Specialmente in acqua!
    3. Telefono, urla e radio: ok la musica, ok la chiacchiere ma evitiamo di urlare al telefono o con i nostri amici perché c’è qualcuno che vorrebbe rilassarsi. No alla musica a tutto volume, esistono gli auricolari, no a lasciare che i bambini vaghino per a spiaggia urlando e litigando no ai richiami a distanza dei bambini con urla alla Tarzan.
    4. Bon ton da spiaggia: cose da non fare per evitare figuracce - CopyBloggerTopless: se si sta prendendo il sole ci sta, ma evitare di andare a passeggio per la spiaggia mezze nude ed evitare di fermarsi a parlare con le persone senza aver indossato prima il pezzo di sopra. Evitare ovviamente di entrare nei bar ed evitare il topless in una spiaggia piena di bambini.
    5. Ombrellone: non posizionarlo con l’ombra che va a finire sopra chi prende il sole e tanto meno incollato all’ombrellone altrui. No ombrelloni e asciugamani o sedie sulla battigia, chi vuol camminare non deve esser costretto ad un salto ad ostacoli.
    6. Acqua: niente spruzzi o giochi con palloni vicino ad altri bagnanti, non tutti tollerano allo stesso modo gli schizzi d’acqua.
    7. Doccia: no alla sosta di tre ore sotto la doccia, onde evitare file, e no a saponi e shampoo che inquinano.
    8. Bon ton da spiaggia: cose da non fare per evitare figuracce - CopyBloggerNon litigare con gli ambulanti: non metter su scenate, basta un no grazie.
    9. Cani: solo nelle spiagge consentite, sì al guinzaglio, no a lasciarli vagare liberi per la spiaggia con il rischio che si azzuffino con altri cani o si rotolino negli asciugamani altrui.
    10. Giochi: ultima regola del bon ton da spiaggia, no a partite di calcio/tennis/pallavolo o altri sport in mezzo a chi prende il sole. No alle piste per biglie/fossi/castelli dei bambini in mezzo alla battigia.

    Buone vacanze!

  • Balli tipici Spagnoli, quali sono e curiosità

    Balli tipici Spagnoli, quali sono e curiosità

    Balli tipici Spagnoli, quali sono e curiosità - CopyBlogger

    Balli tipici Spagnoli: li avete mai provati?

    La Spagna è da sempre una nazione che ha reso celebre il suo amore per la danza, la passione che viene infusa in ogni ballo e difatti i balli tipici spagnoli si sono diffusi in tutto il mondo, in particolare ne riconosciamo l’influenza in Italia ma anche nell’America del Sud. Il modo di ballare “tipico spagnolo” si diffuse rapidamente in tutta l’Europa, giungendo anche ovviamente in Italia, dove s’introdusse l’elemento strumentale della chitarra molto adoperata nella musica spagnola.

    Balli tipici Spagnoli: il flamenco

    Il flamenco è forse il più noto fra i balli tipici spagnoli. Si tratta di una combinazione di canto e danza ideata dai gitani dell’Andalusia. Il nome deriva da fiammingo, delle Fiandre, ma non se ne conosce bene il motivo.

    Balli tipici Spagnoli, quali sono e curiosità - CopyBloggerFece la sua comparsa nella vita degli spagnoli nel XIX secolo, come forma d’intrattenimento nei locali di lusso, per poi diffondersi a macchia d’olio e generare altri tipi di danza riconducibili a questa (il seriosoleares, la bulerías, l’alegrías il fandangos grandes, il cantos grandes, la malagueñas, la saetas e la siguiriyas gitanas ne sono alcuni esempi).

    La caratteristica principale di questo tipico ballo spagnolo è l’espressività e la passionalità che traspare dai movimenti ritmati, sensuali che includono battere di mani e piedi (le scarpe hanno dei tacchetti) per produrre il caratteristico rumore che accompagna la musica ed il canto.

    Balli tipici Spagnoli: la Sardana

    La sardana è meno nota del flamenco, si tratta di una danza di gruppo originaria della Catalogna (leggenda vuole che il nome derivi da Sardegna per via dell’occupazione spagnola nell’isola) e differisce molto dal flamenco che è una danza passionale e sentita; la sardana si organizza in figure che Balli tipici Spagnoli, quali sono e curiosità - CopyBloggerseguono precise regole coreografiche

    Balli tipici Spagnoli: il Paso doble

    Il paso doble al pari del flamenco è un ballo molto caliente che si svolge in coppia. I ballerini con la danza raffigurano la tradizionale corrida con atteggiamento di sfida ed uno stretto contatto.

  • Mangia, prega, ama di Elizabeth Gilbert – la recensione del libro.

    Mangia, prega, ama di Elizabeth Gilbert – la recensione del libro.

    Mangia, prega, ama  è la storia di una donna, di un viaggio e della ricerca della felicità.

    Mangia, prega, ama di Elizabeth Gilbert - CopyBlogger

    il Libro di Elizabeth Gilbert, tisana calda e qualcosa di gustoso che cuoce in forno: ecco i miei ingredienti per affrontare una giornata fredda, densa di nubi cupe e di sconfortanti allarmi su probabili alluvioni. Mi ritrovo a fare I conti, in questa giornata, con questi tre precetti: Mangia visto che mentre scrivo la recensione sto assaggiando, Prega perchè è impossibile non dedicare un pensiero agli sfortunati sommersi dall’acqua e Ama perchè non posso non amare mio marito che inforna queste prelibatezze per viziarmi. E dunque, mentre lui cucina io mi accingo a parlarvi di questo libro.

    Trama e recensione del libro

    Liz è una donna di successo: viaggia spesso per scrivere articoli, scrive romanzi per hobby, ha una bella casa ed un marito. Ma qualcosa non va, Liz non è felice, non vuole più essere sposata, all’improvviso non sa più davvero ciò che vuole dalla vita. Dopo un incontro fortuito con un anziano guaritore, Liz avvia il divorzio e decide che per un anno viaggerà e visiterà tre continenti alla ricerca di…qualcosa. La sua prima tappa è in Italia dove si dedica anima e corpo al cibo, la seconda è in India dove vivrà in ashram per tre mesi per imparare a pregare e per apprendere la spiritualità. La tappa finale è l’Indonesia che le riserverà molte sorprese…

    Mangia, prega, ama di Elizabeth Gilbert - CopyBlogger

    Elizabeth Gilbert Mangia prega ama

    Leggere il libro Mangia, prega, ama di Elizabeth Gilbert in un momento di difficoltà è stato un toccasana. Un
    romanzo
     semplicemente, scorrevole ed ironico che però tratta temi molto dolorosi come la separazione dalla persona che si credeva di amare, la difficoltà nel ricostruirsi una vita, la sensazione di solitudine e d’inquietudine quando si vive nell’ansia e nell’incertezza. E poi c’è la bellezza: I dialoghi con Dio, la ricerca dell’interiorità e della stabilità spirituale ed il viaggio che Liz intrapprende dove impara che nella vita bastano pochi semplici ingredienti per essere felici: amare, mangiare, pregare. Siete d’accordo?

    Cosa sto mangiando io ora, mentre vi scrivo? 

    Biografia

    Elizabeth Gilbert è nata a Waterbury, Connecticut nel 1969 ed è crisciuta in una piccola famiglia in una fattoria di alberi di Natale. Ha studiato scienze politiche all’università di New York di giorno e scritto le sue storie di notte per tutta la gioventù. Dopo il college, ha speso molti anni viaggiando attraverso gli Stati Uniti, lavorando in bar, tavole calde e ranches, collezionando esperienze da aggiungere ai suoi libri.

    Si è poi trasferita e stabilita a New York, dove ha lavorato come giornalista con alcune pubblicazioni su Spin, GQ e il New York Times Magazine. E’ stata tre volte finalista del The Nation Magazine Awards, e un suo articolo scritto su GQ a proposito dell’esperienza come barista nel Lower East Side è divenuto uno delle basi per il film Le ragazze del Coyote Ugly.

    Da quel momento Elizabeth ha cominciato a scrivere con sempre maggiore successo, fino al capolavoro Mangia, prega, ama rimasto nelle classifiche di vendita 187 settimane. Se la cercate, si divide fra New York, il rurale New Jersey e qualunque altro luogo in cui desideri viaggiare.

    Fino al 2015, E. Gilbert viveva in una piccola cittadina sul fiume di Frenchtown (New Jersey), dove lei e il suo secondo marito, José Nunes (conosciuto come “Quel Ragazzo Brasiliano” in Mangia, Prega, Ama) gestivano un negozio di merce importata chiamato “Due pulsanti” (Two Buttons).

    Elizabeth Gilbert marito: la storia coniugale di Elizabet è stata veramente complessa. Pochi anni fa si è infatti separata dal suo secondo marito Josè Nunez, lo splendido brasiliano Felipe di cui si innamorata alla fine del suo Mangia prega ama, per la sua migliore amica Rayya Elias. Tuttavia, Elias è morta poco tempo fa di cancro al pancreas…

    Elizabeth Gilbert libri

    Tradotti in Italia :

    • Mangia, prega, ama – Una donna cerca la felicità(Eat, Pray, Love: One Woman’s Search for Everything Across Italy, India and Indonesia)(2006)
    • Giuro che non mi sposo (Committed: A Love Story)(2009)
    • Il cuore di tutte le cose (The Signature of All Things)(2013)
    • Big Magic: Vinci la paura e scopri il miracolo di una vita creativa (Big Magic: Creative Living Beyond Fear)(2015)

    Altri titoli

    • Pilgrims (1997)
    • Stern Men (2000)
    • The Last American Man (2002)
    • At Home on the Range by Potter, Margaret Yardley (2012)

    Mangia, prega, ama film:

    Il romanzo di maggiore successo della Gilbert ha anche avuto una famosissima riproposizione in pellicola, con protagonista una splendida Julia Roberts. Il film, uscito nelle sale nel 2010, è diretto da Ryan Murphy e dura circa 133 minuti. Ovviamente, dato l’argomento del libro, oltre che a Delhi o a Bali, le scene sono state girate anche nelle nostre Roma e Napoli.

  • Come fare i supplì

    Come fare i supplì

    Come fare i supplì - CopyBloggerCome fare i supplì: ricetta facilissima e veloce per un tipico piatto romano sfizioso.

    Chi ha visto il film Poveri ma ricchi? Avventure e disavventure della famiglia Tucci divenuta per un caso fortuito da povera a ricchissima. La famiglia Tucci, soldi o non soldi felice lo era già specie quando si metteva in tavola attorno ad un grosso piatto di supplì caldi.

    Ed ecco la ricetta.

    Come fare i supplì: ingredienti per 6 supplì grandi

    • Come fare i supplì - CopyBlogger200 grammi di riso
    • 150 grammi di passata di pomodoro
    • 80 grammi di carne macinata
    • 1/2 bicchiere di vino
    • sale
    • pepe nero
    • 1 mozzarella
    • Pangrattato
    • Olio per frittura
    • Brodo vegetale/acqua calda
    • 2 uova
    • olio evo qb

    Come fare i supplì: preparazione

    1. versare un giro di olio evo in una padella e far soffriggere il macinato, versare il vino ed attendere che sfumi quindi versare la passata e lasciar cuocere il ragù
    2. allungare il ragù con il brodo vegetale e cuocervi il riso, quando è cotto far restringere e metterlo a freddare. Aggiustare di sale e pepe.
    3. Sbattere le uova
    4. Come fare i supplì - CopyBloggertagliare la mozzarella a tocchetto
    5. prendere manciate di riso e farne delle polpette ponendo al centro un tocchetto di mozzarella
    6. passare prima il supplì nell’uovo e poi nel pangrattato
    7. scaldare l’olio e friggere i supplì finché non sono dorati.

    Visto quanto è facile?

    Una tipica ricetta romana da riprodurre in casa vostra, da mangiare magari guardando il film sopra citato.
    Non sono arancini e non sono crocchette sono soltanto polpette di riso fritte, che vengono anche meglio con il riso avanzato (non si spreca il cibo!)

    Consigli: non fate scuocere il riso, pepate il giusto e non aggiungete il sale alle uova se no si spappolano friggendo.

  • Tiny House: il futuro della casa è small

    Tiny House: il futuro della casa è small

    Tiny House: il futuro della casa è small - CopyBloggerSono il futuro, sono piccole, confortevoli ed economiche: sono le Tiny House.

    Circa 60 mq o anche meno in cui avere una cucina, il riscaldamento, il bagno e la camera da letto. Costano poco, ma la legislazione in merito alle tasse è ancora da definirsi, in teoria non si pagano le solite tasse sulla casa.

    Dunque siamo passati da casa gigantesche, a case piccolissime ma che contengono tutto il necessario…e magari hanno anche le ruote, perché il futuro è in movimento e non si può a volte sta fermi nello stesso posto.

    Vi piacerebbe una casa così?

    Tiny House: come, quando e perché

    A chi non la consiglierei? Ai claustrofobici, agli accumulatori compulsivi, a chi ama i grandi spazi e a chi davvero non si sente una lumachina e non ha la necessità di spostarsi con la propria casa.

    Io? Sì io la comprerei: c’è tutto il necessario, non mi ammazzerei di tempo per pulirla, ridurrei un sacco di sprechi e avrei sempre tutto sotto mano. E poi d’inverno non si spende un botto per riscaldarla.

    Tiny House: il futuro della casa è small - CopyBloggerMa è davvero così semplice vivere in una Tiny House? Credo che ci voglia un po’ di tempo per adattarsi, ma se si è sempre vissuto in piccoli appartamenti credo che l’unica differenza stia nell’indipendenza.

    Sì, credo che questo sia un momento favorevole: le case tradizionali costano troppo, le bollette e le tasse ci svuotano le tasche prima che si riempiano.

    Sono ecosostenibili, sono indipendenti e sono comode. Il futuro è small!

    Tiny House ed arredamento

    Il bello delle Tiny House è che lo spazio è ad incastro e si deve sfruttare al massimo, quindi niente mobilio inutile ed ingombrante e quindi meno cose da tenerci dentro. Le porte a scomparsa sono ottime per sfruttare lo spazio, come i tavoli che si aprono e si chiudono, gli scalini scomparto e le mensole.

  • La tua Vacanza in Residence nel Salento

    La tua Vacanza in Residence nel Salento

    La tua Vacanza in Residence nel Salento - CopyBloggerTrascorrere una vacanza in Salento alloggiando in un residence è davvero una splendida esperienza, e sono sempre di più i cittadini italiani e stranieri che scelgono questo affascinante lembo di Puglia per trascorrere le loro vacanze estive.

    Il Salento, il suo mare ed il suo proverbiale fascino

    La bellezza del Salento, ormai, è sulla bocca di tutti, e questo territorio ricco di storia e di cultura è riuscito a divenire con merito uno dei luoghi più gettonati d’Italia a livello di turismo estivo.
    Il Salento è una terra magnifica, una terra bagnata sia dal Mare Adriatico che dal Mare Ionio la quale vanta oltre 150 Km di costa magnifica, in cui le ampie spiagge di sabbia bianca sottile, perfette per la balneazione, si alternano a delle accattivanti scogliere e ad altri tratti particolarmente suggestivi.
    L’elenco delle località balneari più rinomate del Salento è vastissimo, e nel proporlo si corre davvero il rischio di dimenticare delle mete splendide: Otranto, Porto Cesareo, Gallipoli, Ugento, Torre dell’Orso, Castro, Santa Cesarea e Santa Maria di Leuca sono solo alcuni esempi.
    Il Salento, ovviamente, non è solo mare: questa terra sa stupire i turisti anche per la sua deliziosa gastronomia, per i suoi numerosissimi eventi, per le opportunità di divertimento, per le sue bellezze storiche artistiche, di cui è certamente un fedele esempio il centro storico della città di Lecce.

    Perché scegliere di pernottare in un residence?

    La tua Vacanza in Residence nel Salento - CopyBloggerLa soluzione del residence è molto vantaggiosa, ed è scelta da tantissimi turisti che giungono in Salento per le loro vacanze; ma perché è così gettonata?

    I residence sono delle strutture che offrono, in genere, spazi ampi, funzionali e ben curati, e allo stesso tempo offrono la possibilità di vivere la propria vacanza all’insegna della libertà più totale.

    Alloggiando in residence, infatti, non bisognerà attenersi ad alcun orario, come è invece negli alberghi per consumare i pasti, e trattandosi di strutture ottimamente attrezzate, anche a livello di angolo cucina privato, si può provvedere ai pasti proprio come si è abituati a fare a casa, fermo restando ovviamente che si può scegliere di pranzare e cenare presso ristoranti o altre attività.

    I residence offrono, inoltre, unità abitative dalle diverse metrature, di conseguenza rappresentano una scelta ottima sia per le famiglie che per le comitive numerose, le quali hanno modo di dividere la spesa in parti eguali e di concedersi così una vacanza a prezzi assolutamente accessibili.
    I residence, pur garantendo massima libertà ai propri ospiti, offrono comunque una serie di servizi utili, ovvero ad esempio reception e portierato notturno, pulizia nelle stanze, pulizia della biancheria e molti altri ancora.

    Residence Baia D’Oro a Torre Mozza: un’ottima idea per un soggiorno in Salento

    La tua Vacanza in Residence nel Salento - CopyBloggerGli esempi di residence di qualità presso cui è possibile pernottare in Salento sono numerosissimi, e tra questi vi è senza dubbio il Residence a Torre Mozza, denominato “Baia d’Oro”. È una struttura situata in una delle più belle località balneari salentine, ovvero Torre Mozza.
    Torre Mozza è vicinissima a località altrettanto affascinanti quali Lido Marini e Torre San Giovanni, distanti rispettivamente 1,5 e 3 Km, e sorge inoltre in una posizione strategica, pressoché equidistante da Gallipoli e da Santa Maria di Leuca, località che possono essere raggiunte in pochi minuti d’auto.

    Potrete rilassarvi nelle sue atmosfere riposanti, nonché familiari e accoglienti, immersi in una vera e propria oasi di pace e di tranquillità.

     

  • Enchanted di Heather Dixon

    Enchanted di Heather Dixon

    Enchanted di Heather Dixon - CopyBloggerIn ogni favola c’è della magia, ma non è sempre buona. Ho lasciato riposare per un bel po’ Enchanted nel mio kindle, uno dei tanti young adults che non sempre mi attirano. E’ vero che non sono più un adolescente ma è vero che sono per esplorare nuovi mondi. Specie quelli fiabeschi ed incantati.

    Enchanted: la recensione

    Romantico? Il tanto giusto. Un po’ ad esser sincera mi ha ricordato Piccole Donne, con questa nidiata di sorelle che si sostiene l’un l’altra, s’incoraggia e affronta qualsiasi cosa. A capo ovviamente c’è la maggiore, l’erede al trono figura molto forte, determinata e molto dolce. Ben delineati caratteri delle sorelle più grandi, un po’ meno delle più piccole anche se ognuna ha le sue peculiarità.

    Non si tratta di una saga fortunatamente ma di un romanzo che si autoconclude. Devo ammettere che la storia è carina, piacevole ma un poco ingarbugliata dal punto di vista della magia, dei simboli magici e della storia del castello su questo punto occorre leggere con attenzione altrimenti verso la fine non si capisce granchè.

    Non è affatto infantile, anzi è ben congegnata come struttura narrativa e non è troppo “rosa”. Se Enchanted di Heather Dixon - CopyBloggeramate le ambientazioni in antichi maniere, le storie di magia, principesse coraggiose e trasgressive direi che Enchanted fa per voi.

    Chi è bene attento rivedrà molto delle fiabe dei Grimm in questo romanzo.

    Enchanted: la trama

    Azalea, erede al trono del lontano regno di Eathesbury, sta prendendo parte al ballo di Yule, in vece della madre che è nelle sue stanze malata ed in attesa di dare alla luce la dodicesima sorella. Ebbene sì, ben dodici sorelle, una più scatenata dell’altra, tant’è vero che a Yule, nonostante i severi divieti del padre e le sue regole, riescono ad intrufolarsi alla festa. Tutte loro amano moltissimo danzare come del resto la loro madre. Azalea viene da lei convocata per gli auguri e per una promessa, un giuramento eterno fatto sull’argento.

    Poi la notizia, nella sera stessa del grande ballo: la regina è morta.

    Il re proclama un anno di lutto: per un anno le figlie non potranno uscire di casa, non riceveranno visite, tutti gli orologi verranno fermati, tutti vestiranno di nero e tutte le finestre verranno oscurate. Ma soprattutto per un anno niente più danza.

    Le sorelle afflitte dalla perdita della madre si vedono sottrarre l’unica cosa che era loro di conforto: il ballo.

    Enchanted di Heather Dixon - CopyBloggerIl loro freddo padre parte per la guerra e le sorelle, che già erano a conoscenza della magia racchiusa nel castello, scoprono un passaggio segreto per un luogo magico in cui sarà loro consentito di danzare.

    Ma qui incontreranno anche il Custode che vuole qualcosa in cambio…

    Da non perdere!

    Che ne pensate di Enchated?

    Buona lettura!

  • Sushi: come riconoscere quello fresco e buono

    Sushi: come riconoscere quello fresco e buono

    Sushi: come riconoscere quello fresco e buono - CopyBloggerSushi: una moda ormai da noi che non smette di affascinare la maggior parte dei buongustai. Purtroppo ci sono note dolenti. Voi amanti del sushi, sapete distinguere quello buono da quello che sta andando a male?

    Dopo il servizio delle Iene sugli all you can eat che servono questo piatto giapponese, chi in regola e chi no, sta iniziando l’allarmismo. Siamo proprio sicuri che il ristorante cino-japo che ci piace tanto non stia attentando alla nostra salute? Lo scopriamo subito.

    Sushi: come riconoscere quello fresco e buono

    Ecco cosa bisogna controllare quando si mangia pesce crudo:

    • il riso, deve esser compatto, profumare di aceto e non molliccio, croccante Sushi: come riconoscere quello fresco e buono - CopyBloggero appiccicoso, probabilmente è vecchio di un giorno. Il fatto che si sfaldi non significa che non sia buono;
    • il pesce, deve essere sempre lucido e non avere nessun odore. Se odora, se è colloso ed opaco sta andando a male. Attenti anche alla composizione, il pesce adagiato sopra il riso non è mai trasparente per quanto sottile, se lo è siamo davanti ad un piatto vecchio. Non deve essere gommoso ed insapore, significa che è stato scongelato da un po’ ed è già passato.

    Sushi: accorgimenti in generale

    Questo piatto dovrebbe esser preparato davanti a voi e subito mangiato, diversamente il pesce rimane esposto ai batteri.

    Attenzione al piano di lavoro: deve essere immacolato, niente stoviglie o taglieri sporchi, niente pesce posato dove capita, il sushiman deve indossare guanti monouso o lavarsi le mani quando tocca altro.

    Sushi: come riconoscere quello fresco e buono - CopyBloggerOcchio al fatto che il sushi sia coperto di salsa di soia, wasabi o altri condimenti, questi possono essere accennati o proposti a parte ma mai il pesce deve esservi immerso, cosa stanno nascondendo?

    Anche quando entrate nel locale state in guardia: è pulito? Puzza di pesce? I sushiman oltre al pesce lavano, pulisco, servono o fanno altro senza indossare guanti o lavarsi le mani? Questi sono indici di un locale ricettacolo di batteri.

    Se notate cose strane, se vedete anche solo piccoli particolari (ingredienti che cadono a terra e poi vengono utilizzati, odori strani, scarsa pulizia e professionalità) non fatevi scrupolo di segnalarlo all’autorità sanitaria perché c’è in gioco la salute di tutti.

  • Ciclo mestruale: guida alla PMS

    Ciclo mestruale: guida alla PMS

    Ciclo mestruale: guida alla PMS - CopyBloggerIl ciclo mestruale, si sa è necessario anche se per alcune è una bella seccatura. La PMS è una brutta bestia perché rende il ciclo un inferno.

    PMS è l’acronimo di premenstrual syndrome, ovvero la sindrome premestruale: un vero e proprio incubo.

    Il ciclo mestruale non è una passeggiata

    Cosa ti succede se hai la PMS:

    • Ti saltano i nervi per un nonnulla
    • ti viene da piangere anche senza motivi
    • il più delle volte il motivo è ansia/depressione/tristezza
    • dolori orribili a pancia/schiena/reni
    • nausea
    • acne
    • mastite (ovvero seno gonfio e dolorante)
    • fame a qualsiasi ora

    ….devo proseguire?

    Se ti riconosci in questi sintomi benvenuta nel club.

    Una sola domanda sorge spontanea: perché?

    Ciclo mestruale: guida alla PMS - CopyBloggerQuesta è un’ottima domanda, da fare al ginecologo, perché per quanto ne so io può dipendere da:

    1. ovaio policistico
    2. sbalzi ormonali
    3. incognite (ovvero cause sconosciute)

    L’ovaio policistico è fra le cause primarie è la soluzione è una sola: mettersi il cuore in pace e prendere la pillola o valutare un intervento.

    Ciclo mestruale + PMS: istruzioni per uscirne integre

    Però però…siccome io mi sono davvero stancata, ho deciso di buttare giù una guida per affrontare il ciclo mestruale con PMS in modo più sereno, sdrammatizzato e con qualche utile dritta sperimentata su me stessa.

    Vediamo qualche lato positivo del ciclo mestruale + PMS (no, non sono pazza).

    1. Il mio pass: sto male, ho i crampi. Sacrosanta verità, che t’impedirà per qualche giorno di evitare tutto ciò che non ti va di fare.
    2. Ritagliarti il tuo spazio: fai comprendere hai tuoi familiari che una volta al mese hai bisogno di spazio e perciò concediti lunghi bagni, preparati il tuo piatto preferito, vai a dormire da un’amica, guarda un film che ti fa ridere e rilassati.
    3. Puoi non esser in tiro: è il tuo periodo puoi andare in giro pure tutto il giorno in pigiama/tuta/in tenuta da yoga se ti va. Comodità is the way!
    4. Non ti devi radere, né fare lo scrub, né maschere, né indossare perizomi ed intimo sexy: tanto c’è il semaforo rosso, perciò…
    5. Ehm…ho finito gli assorbenti: questa è un’ottima giustificazione per recarti al centro commerciale dove troverai una rivista per distrarti (consiglio Cosmo), una maschera facciale, tisane e cioccolatini, qualunque cosa di cui tu abbia bisogno per coccolarti.
    6. Mangiare tutto quello che vuoi: hai la PMS sei più che giustificata. Nutella, con il cucchiaio, dal barattolo. Senza pane (se no ingrassi!Smile girl!).

    Ciclo mestruale + PMS: keep calm e mangia

    All’ultimo punto, sopra, ho parlato di mangiare. Ebbene sì, mangiare senza sentirsi in colpa, senza prendere un chilo e alleviando la PMS.

    L’ho già detto prima che non sono pazza?

    Ciclo mestruale: guida alla PMS - CopyBloggerLista della spesa:

    • arance, frutti rossi, banane, fragole
    • piselli, fagioli, ceci, broccoli, asparagi, insalata
    • avena, farro
    • riso integrale
    • cioccolato fondente
    • mandorle
    • salmone
    • sushi
    • yogurt
    • soia
    • zafferano, curcuma

    Tutti questi cibi aiutano tantissimo a fregare la PMS, divertiti a creare piatti che ti aiutino a star meglio: riso e piselli o fagioli, hummus con ceci o falafel, pasta integrale e broccoli, salmone affumicato con rucola e limone, riso con farro asparagi ed un uovo (non scordare la cipolla!), sushi a volontà, toast dolci con fondente spalmabile, banane e mandorle tritate, risotto integrale con asparagi, salmone e zafferano, salmone alla piastra, spremute di arance, coppe di frutti rossi con scaglie di fondente e yogurt…e insomma, sbizzarritevi!

    Le tisane, che Dio le benedica! Acqua e alloro è il massimo, toglie i crampi, rilassa etc etc… Melissa e valeriana sono ottimi distensivi. Il tarassaco, la bardana, la curcuma e l’ortica aiutano ad eliminare il gonfiore ed il ristagno dei liquidi. La passiflora on contro l’ansia, il biancospino è più blando. Lo zafferano è il mitico alleato: antistress, antidepressivo, antiansia. Fatti una tisana e poi mi dirai!

    Ciclo mestruale + PMS…in pillole

    Ciclo mestruale: guida alla PMS - CopyBloggerIntegratori: se di solito non li prendi, nel tuo periodo di ciclo mestruale + PMS comincia a valutare di doverlo fare. Via libera a magnesio, acido folico, agnocasto, rame, zinco, zafferano, vitamina C ed E e selenio.

    Prendere la pillola è una seccatura ma migliora la PMS, parlane con la ginecologa.

    Ciclo mestruale e PMS: l’arte di sopravvivere

    1. sorridi e cerca di ridere tanto
    2. fai degluttering (liberarsi del superfluo fa stare meglio, garantito)
    3. lo so, è brutto ma è solo un periodo passerà
    4. cerca di volgere le cose a tuo favore, prenditi una vacanza dalla vita
    5. respira e fai training autogeno
    6. prenditi cura di te stessa

    Diffondi questa guida, tutte devono conoscerla: la #guerrallaPMS è iniziata!

  • Alla scoperta di Corralejo a Fuerteventura

    Alla scoperta di Corralejo a Fuerteventura

    Alla scoperta di Corralejo a Fuerteventura - CopyBloggerCorralejo, ubicato a nord di Fuerteventura nella Municipalità de “La Oliva“, è il più conosciuto e “storico” quanto importante centro turistico; le spiagge di Corralejo sono molto apprezzate sia per la loro bellezza che per essere meno ventose rispetto alle altre ubicate nel sud dell’isola.

    Per lungo tempo, a partire dagli anni 70, Corralejo ha rappresentato la tradizionale meta per i turisti; non a caso rimane un punto fisso di riferimento per coloro i quali vogliono “andare sul sicuro”. Un enorme distesa di dune di sabbia bianca finissima e vaste spiagge a perdita d’occhio che si immergono in un oceano color turchese; ecco come si presentano le spiagge di Corralejo. Svago, sport e relax sono a portata di tutti; buone strutture alberghiere di recente costruzione la località offre ogni tipo di servizio. Anche se i regimi di vita notturna non sono vertiginosi, ristoranti, bar, negozi e soprattutto pub, dico-bar e discoteche attendono i turisti per animare la loro serata.

    Alla scoperta di Corralejo a Fuerteventura - CopyBloggerCorralejo, contrariamente a molte altre località di Fuerteventura, ha una propria storia; parliamo di un paesino che si è progressivamente sviluppato e convertito in Cittadina in funzione delle nuove situazioni e richieste che l’industria del turismo ha progressivamente introdotto. La sua matrice di località con origini antiche e legate alle attività marittime sono ben evidenti passeggiando nella zona del porto e del lungomare potendo osservando come la “Corralejo vecchia” si sia sviluppata intorno all’insediamento portuale e costiero ed abbia le classiche connotazione di un paesino di pescatori delle Canarie.

    Alla scoperta di Corralejo a Fuerteventura - CopyBloggerCorralejo dispone un porto che ospita sia le attività e i traghetti per il trasporto pubblico che collegano Fuerteventura a Lanzarote a Lobos (parco protetto per il suo mare, i suoi fondali e per la sua flora e fauna uniche nel loro genere), i natanti che si dedicano alla pesca come anche le imbarcazioni sportive e yacht.

    Ai giorni nostri Corralejo si presenta come un Centro Turistico ben organizzato ed attrezzato pronto ad erogare tutti i servizi d’interesse per i turisti. Troviamo quindi bar, ristoranti, banche, farmacie, locali di vario genere e per l’intrattenimento, agenzie per l’organizzazione di escursioni, noleggio e sport acquatici.